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Cod Art 0393 | Rev 01 del 05 Apr 2013 | Data 12 Giu 2012 | Autore: Pierfederici Giovanni

 

   

 

TSUNAMI ......ITALIANI: dal 1910 ad oggi - seconda parte

Stromboli 2002 tsunami

Dopo più di un anno, torniamo a parlare di maremoti, in particolare quelli che hanno colpito la nostra penisola, dal 1909 ad oggi. Nella prima parte dedicata a questi drammatici e spettacolari eventi, abbiamo riassunto i principali episodi registrati a partire dal 1600, terminando l'articolo con l'evento che colpì Messina e la Calabria nel 1908.
Prima di proseguire, ricordiamo che la genesi dell'onda di maremoto (descritta troppo spesso nell'immaginario collettivo come una enorme onda, in realtà è ben diversa), è riportata nel nostro primo contributo, che presto sarà affiancato dall'articolo Tsunami dell'Adriatico.

ISOLE EOLIE, 3 LUGLIO 1916
In seguito ad una eruzione, avvenuta attorno alle ore 23.00 ed associata ad una scossa di terremoto,  si verifica uno tsunami che colpisce alle ore 23.21 la parte nord delle isole vulcaniche. Presso Piscità alcuni testimoni confermano un ritiro dell’acqua seguito subito dopo, da una ingressione marina di una decina di metri. Anomali segnalate anche da Amantea a Capo Vaticano, in Calabria.

RIMINI E TAVOLLO, 16 AGOSTO 1916
Il 16 agosto 1916, un’onda di maremoto colpisce la costa Adriatica da Rimini a Tavollo, in seguito ad un evento verificatosi lo stesso giorno e parte di una sequenza sismica iniziata il 17 maggio dello stesso anno. Coinvolte città limitrofe come Pesaro, Senigallia, Ancona. La cronaca dell’epoca narra di 4 morti e 60 feriti nella città di Rimini, ove venne allestita una tendopoli a Piazza Malatesta. Nella cittadina vennero danneggiati complessivamente oltre 1000 edifici, nelle tre sequenze principali del 17 maggio, 16 giugno e 16 agosto 1919. Nella zona dell’epicentro, furono osservate, oltre a modeste onde di maremoto, l'apertura di fenditure nel terreno e l'intorbidamento delle acque di varie sorgenti.

Terremoto Rimini 1916
Rimini, dopo il terremoto del 1916.

ISOLE EOLIE, 22 MAGGIO 1919
Alle ore 17.45 si verifica una forte esplosione sulla sommità dell’Iddu, ovvero lo Stromboli nel dialetto locale. Il mare, nella zona di Punta Labronzo, dapprima arretra e poi allaga la spiaggia sino a 300 metri nell’entroterra. Altre anomalie minori sono segnalate in Sicilia (Palermo, Catania, Messina), in Calabria, a Napoli e a Cagliari. Nello stesso giorno, un evento sismico indipendente colpisce il Mugello (Toscana), provocando oltre 100 morti.

ANZIO, 22 OTTOBRE 1919
Si registrano alcune onde anomale presso la costa laziale, in seguito al terremoto di magnitudo 5.4 che colpì Anzio e Nettuno.

SICILIA, PORTO  EMPEDOCLE, 11 – 12 MAGGIO 1925
Alle 22.50 dell’11 maggio 1925 si registra un anomalo innalzamento del mare, che terminerà solamente alle 14.00 del 12 maggio. Si trattò probabilmente di un’anomalia meteorologica.

ISOLE EOLIE, 17 AGOSTO 1926
Evento sismico che si ricorda per un’anomala regressione marina presso Salina, che coinvolse con eventi franosi le zone di Pollara e Malfa. Danni minori furono segnalati a Lipari e Filicudi.

LAGO DI NEMI, 26 DICEMBRE 1927
In seguito al terremoto dei Colli Albani, che interessò anche Roma, si ebbero variazioni considerevoli del livello delle acque del Lago di Nemi, che secondo le testimonianze di allora, "ribollì per un tempo piuttosto lungo". Nemi fu quasi del tutto distrutta.

ISOLE EOLIE, 11 SETTEMBRE 1930
Altro evento alle Eolie associato ad una esplosione dello Stromboli, che provocò allagamenti diffusi e due vittime. Il mare si alzò di circa 2.5 metri, allagando l'entroterra per almeno 250 metri, dopo un repentino ritiro di almeno 300 metri, nei pressi di Sopra Lena.

ANCONA, 30 OTTOBRE 1930
Nel 1930 un terremoto di magnitudo 5.9 con epicentro a Senigallia colpì le Marche, provocando una ventina di morti. Un’onda anomale colpisce il porto di Ancona distruggendo il Molo della Sanità e l’ormeggio di un piroscafo.
Un forte boato precedette la scossa e permise alla popolazione di anticipare i crolli e di salvarsi. Le cause del terremoto sono imputabili ad una faglia di anticlinale parallela alla linea di costa. L' evento fu registrato dalla Puglia all’Istria.

GOLFO DI PALERMO, 15 GENNAIO 1940
Il 15 gennaio 1940 un terremoto colpì la zona di Palermo, con danni alla Chiesa di Sant’Anna e nelle località limitrofe di Misilmeri, Villabate e Ficarazzi. Testimonianze dell’epoca raccontano di anomalie in mare gia pochi secondi dopo l’evento. Una vittima.

EOLIE E SICILIA SETTENTRIONALE, 20 AGOSTO 1944
Un’onda di maremoto segue una eruzione dello Stromboli. Dalla Sciara del Fuoco scende una colata responsabile dello tsunami, che investe Forgia Vecchia e soprattutto Punta Lena, dove il mare penetra per circa 300 metri nell’entroterra, distruggendo le abitazioni presenti.

ISOLE EOLIE, FEBBRAIO 1954
Lo Stromboli è ancora protagonista, con una eruzione effusiva che si protrae dal 1 al 13 febbraio 1954. Una testimonianza dell’epoca narra, nella zona tra Forgia Vecchia e Punta dell'Omo, di un’onda di maremoto successiva ad una violenta esplosione del vulcano. A Scari, due onde anomale, la seconda più grande della prima, danneggiano alcune abitazioni.

BELICE, 15 GENNAIO 1968

ALASSIO, 18 APRILE 1968
Ad Alassio, in seguito ad un terremoto di magnitudo 5, alcune onde anomale di circa 3 metri (forse una soltanto, le notizie sono discordanti), si abbattono sulla spiaggia, allagandola. Essendo la magnitudo del sisma troppo bassa, la causa delle onde anomale è stata messa in relazione con alcuni eventi franosi sottomarini.

MEDIO ADRIATICO, ANCONA, 4 FEBBRAIO 1972
Alcune onde anomale colpiscono la costa anconetana.

MEDIO E BASSO ADRIATICO, 21 GIUGNO 1978
Evento anomalo che coinvolge l’Adriatico centrale da Giulianova a Bisceglie e, dall’altra parte del mare, la cittadina di Vela Luka. L’evento non è risultato essere associato a nessun sisma, dunque negli anni sono state portate avanti due diverse teorie. La prima è quella della frana sottomarina, localizzata all’isobata dei 200 metri a largo della costa molisana, tra Termoli e Vasto. A Giulianova il mare arretrò di 50 metri alle ore 11.59. Alle ore 12.05 il livello salì di oltre 60 cm rispetto al livello medio precedente. Ad Ortona il mare si ritirò alle ore 11.30 per poi crescere di circa 60 cm alle ore 12.00. A Bisceglie e Molfetta, le anomalie si presentarono molto prima, alle 6.30 e 5.00 rispettivamente. In tempi diversi, le stesse anomalie si presentarono a Fossacesia, Vasto, Termoli, Campomarino e Trani. Alcuni bagnanti furono travolti dalle onde anomali. Danni ben maggiori a Vela Luka, ma anche a Cattaro in Montenegro, Dubrovnik, isola di Issa. L'evento di Vela Luka, ancora discusso, è stato trattato nell'articolo tsuanami meteorologici.

LIGURIA, COSTA AZZURRA, 16 OTTOBRE 1979
Evento provocato da una frana di materiale durante la costruzione del porto di Nizza. L’evento generò un’onda di circa 3 metri, che si manifestò con i suoi effetti sin a 10 Km di distanza, sino ad Antibes, ove provocò una vittima. Vittime anche tra i lavoratori del porto.

ISOLA DI VULCANO, 20 APRILE 1988
Presso l’isola di Vulcano (La Fossa), una frana di 200.000 metri cubi di materiale, la cui origine è ancora discussa (forse mossa da fluidi idrotermali), precipita a mare generando uno tsunami poi osservato a Porto di Levante, da numerosi pescatori e marinai, alle 5.30 del mattino.

SICILIA SUD ORIENTALE, 13 DICEMBRE 1990
Evento che precedette il sisma del 16 dicembre che provocò 18 vittime e 300 feriti. Danneggiate Augusta, Carlentini, Lentini, Melilli, Militello and Priolo Gargallo. Ad Augusta, in Contrada Granatello il mare allagò la costa, forse a causa di un movimento sottomarino franoso a 50 metri di profondità.

ISOLE EOLIE, 30 DICEMBRE 2002
Evento che molti ricorderanno. Il 28 dicembre lo Stromboli intensifica la sua attività effusiva e, in seguito ad una compromissione del versante della Sciara del Fuoco, il 30 dicembre una quantità ingente di materiale precipita a mare, grazie a due eventi franosi correlati. Il primo alle ore 13.15 e il secondo alle 13.22. Quest’ultimo, portò in mare circa 7 – 8 milioni di metri cubi di materiale, da un’altezza di circa 500 metri. Il primo evento generò un’onda negativa, il secondo una positiva, che determinò danni ingentissimi...... LEGGI L'ARTICOLO DEDICATO.

Eventi minori che hanno colpito i paesi della penisola italiana, in particolare quelli dell'Adriatico, sono riportati qui.

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BIBLIOGRAFIA